La “Reggia di Firenze”! Palazzo Pitti è il più grande tra tutti i palazzi fiorentini e la sua storia ricopre vari secoli, a partire da Luca Pitti (da cui prende il nome il palazzo) nel 1458. Luca Pitti era mercante e banchiere; uno dei più tenaci rivali dei Medici che sempre cercò di contrastarne l’ascesa al potere, arrivando addirittura a tendere una congiura! Se ne attribuisce la paternità a Filippo Brunelleschi anche se poi fu Luca Fancelli a terminare il primo corpo centrale in tipico stile rinascimentale con decorazioni a bugnato rustico. Quando un secolo più tardi, a metà del ‘500, vi si trasferirono i Duchi Cosimo I° ed Eleonora di Toledo (1549), il palazzo fu ingrandito con un ampio cortile interno su progetto di Bartolomeo Ammannati. Poi, nei primi anni dell’800 un ulteriore ampliamento sotto il Granducato Lorenese e infine, negli anni di Firenze capitale, Palazzo Pitti divenne la residenza della famiglia reale dei Savoia con il Re Vittorio Emanuele !!°.
Al piano terra, nelle sale degli appartamenti estivi dei granduchi medicei, sono conservate preziose collezioni di oggetti personali appartenuti alla famiglia Medici. Sono esposti i gioielli di Anna Maria Luisa, ultima discendente della dinastia medicea ed artefice del famoso “Patto di Famiglia” che, ancora oggi, ci permette di ammirare l’immensa eredità dei Medici. Nella Galleria Palatina sono raccolti perlopiù capolavori dei sec. XVI° e XVII°. Pittura Manierista con ben 11 opere di Raffaello, 18 opere di Andrea del Sarto e ben 13 tele di Tiziano; e pittura barocca e fiamminga con Rubens e Van Dyck. Affreschi barocchi per celebrare la gloria della famiglia Medici eseguiti da Pietro da Cortona nelle “Sale dei Pianeti”.
E’ la più recente Galleria d’Arte e raccoglie opere dei più grandi esponenti del Neoclassicismo e della pittura del XX° Sec. Fortemente voluta dal granduca Pietro Leopoldo - primo granduca della dinastia Lorenese - per conservare ed esporre le opere premiate ai concorsi dell’Accademia e dei più illustri Professori di pittura e scultura. Di quest’ultima sono presenti opere di Lorenzo Bartolini e Antonio Canova. Si trovano esposte le tele dei “Macchiaioli”, il Romanticismo storico e la pittura di genere; opere che raccontano con grande emozione le epoche del Granducato Lorenese e l’Unità d’Italia, attraverso la breve ma incisiva presenza di Napoleone. Il XIX° secolo, porterà all’unificazione dell’Italia, fino ad allora percepita solo come entità geografica o poco più.
E’ il primo e più grande giardino “all’Italiana”, una grandiosa contaminazione di architetture naturali ed umane che spaziano dal XVI° al XIX° seco. - dal Manierismo al Neoclassicismo. Il progetto fu realizzato in più epoche, a partire dalla metà del ‘500 su progetto dello stesso Bartolomeo Ammannati e di Niccolò Tribolo, poi nel ‘600 con un’architettura più complessa, fino all’attuale aspetto che è risultato dei lavori del XIX° sec. (‘800). Tra le numerose opere d’arte presenti nel giardino, si nota subito l’imponente obelisco egizio (1.500 a.c.) e la grande vasca di porfido di epoca romana posti al centro dell’antico anfiteatro. Le varie grotte con cascate d’acqua di epoca medicea; famosa quella del Buontalenti dove termina il Corridoio Vasariano e prezioso esempio di fantasia manierista. Risalendo fino in cima alla collina si arriva al Museo delle Porcellane; da qui si gode di una vista a 360° sulla città e le colline circostanti, un vero momento di relax e meditazione. Date i grandi spazi del giardino e la sua complessità - un vero museo a cielo aperto - oltre che le abbondanti opere d’arte visitabili, si consiglia una permanenza di 2-3 ore (di cui 2 con la guida).
Highlights:
Durata | Prezzo | |
Palatina + App.Reali | 2h | 140 € |
+ Gam | +1 (tot. 3) | 190 € |
+ Boboli | +2 (tot. 4) | 230 € |