Un luogo di meditazione e studio. Il complesso conventuale fu voluto da Cosimo il Vecchio e commissionato a Michelozzo, suo architetto preferito, nel 1437. L’intero edificio risponde ai rigidi canoni dell’architettura rinascimentale ispirata da Filippo Brunelleschi. Costruito su due livelli, al piano terra si apre il bellissimo Chiostro di Sant’Antonino da cui si accede alla Sala dell’Ospizio dei Pellegrini dove sono riuniti i dipinti di Beato Angelico, la Sala del Capitolo e il Refettorio dove si trova il bellissimo affresco dell’Ultima Cena di Domenico del Ghirlandaio. Al piano superiore sono visitabili le celle che Beato Angelico affrescò per i frati del convento, compresa la cella del Savonarola con alcuni dei suoi oggetti personali come la sedia e il saio.
Dal 1300 assegnata ai monaci Silvestrini, passò poi, nel 1418, nelle mani dei Domenicani di cui, alcuni nomi rimangono tutt’oggi celebri: Beato Angelico, S.Antonino Pierozzi e il frate ferrarese Girolamo Savonarola che fu anche Priore del Convento dal 1489 al 1498 quando fu impiccato ed arso in Piazza della Signoria, dove si vede ancora una lapide a lui dedicata. La facciata costruita interamente in pietra forte risale al 1777. L’interno è riccamente decorato e dall’aspetto decisamente barocco; una concentrazione di opere d’arte che non si potrebbe immaginare guardando la chiesa dall’esterno. Affreschi trecenteschi e rinascimentali, mosaici bizantini, pale manieriste e tombe di uomini illustri. Un grande tesoro tutto da scoprire!